Ho ricevuto un assegno scoperto, cosa devo fare?
Ho ricevuto un assegno scoperto: cosa devo fare
1. Contattare il debitore
Nel momento in cui la banca segnala che si sta tentando di incassare un assegno a vuoto è opportuno contattare, tramite la stessa banca e personalmente, chi ha emesso il titolo, per chiedere chiarimenti. Se ciò non fosse possibile o non risultasse sufficiente a sbloccare la situazione, si procederà tempestivamente ad attivare la procedura del protesto.
2. Protestare l’assegno scoperto
Un protesto è una specifica procedura mirata al recupero del credito, sanzionatoria nei confronti di chi ha emesso un titolo non incassabile.
Se l’assegno è su piazza il creditore ha a disposizione 8 giorni dall’emissione (15 giorni se l’assegno è fuori piazza) per richiederne il protesto. Nei casi più fortunati il disguido si risolve rapidamente: il debitore sollecitato provvede a pagare quanto dovuto e se ciò avviene entro gli stessi termini stabiliti per protestare un assegno scoperto la procedura può essere interrotta e annullata.
Chi ha emesso l’assegno scoperto può anche attivarsi con un pagamento tardivo, entro 60 giorni dall’emissione del titolo, versando una penale pari al 10% dell’importo facciale dell’assegno, oltre agli interessi legali correlati ai giorni di ritardo.
Per l’emissione di un assegno a vuoto si rischia una sanzione tra i 516 e i 6.197 euro e l’iscrizione alla Centrale di Allarme Interbancaria.
3. L’atto di precetto
Qualora il protesto non raggiunga lo scopo, il passo successivo per chi si è ritrovato tra le mani un assegno scoperto sarà notificare al debitore un atto di precetto, da far recapitare tramite raccomandata a/r o pec da avvocati specializzati.
Il precetto stabilirà una nuova scadenza, fissata a 10 giorni, entro la quale il debitore è chiamato a saldare quanto dovuto. Un atto di precetto può essere inviato entro 6 mesi dalla ricezione dell’assegno scoperto. All’atto di precetto si allegherà copia dell’assegno e il certificato di conformità dello stesso, da ottenere tramite Ufficiale Giudiziario.
4. Il decreto ingiuntivo
Se sono trascorsi più di 6 mesi dal mancato incasso, un assegno scoperto risulta un titolo sufficiente al creditore per avanzare richiesta al Tribunale di un decreto ingiuntivo nei confronti della parte debitrice.
Si entra in una fase legale più complessa che potrebbe dilatare i tempi di risoluzione della controversia, ma del resto necessaria se non si intende rinunciare ai propri diritti. Va inoltre ricordato che precetto e decreto ingiuntivo hanno anche la funzione, non trascurabile, di interrompere i termini di prescrizione del debito. Se la procedura segue il suo percorso senza ulteriori inciampi, l’esito finale sarà l’obbligo per chi ha emesso l’assegno di saldare quanto dovuto, anche a mezzo di un pignoramento dei beni.
5. Se il debitore risulta nullatenente
Resta da chiedersi, in caso di assegno scoperto, come recuperare soldi da un debitore che si dichiari nullatenente. In primo luogo questo elemento deve essere verificato tramite apposite indagini, che possono essere avviate anche preventivamente alle azioni legali. Se fosse confermata l’assenza di beni aggredibili, si potrà attendere – avendo cura di interrompere periodicamente i termini di prescrizione – che la situazione finanziaria della controparte migliori per avanzare nuovamente pretese sul patrimonio. In base all’articolo 2740 del codice civile il debitore è infatti tenuto a rispondere delle obbligazioni con tutti i suoi beni presenti e futuri.
Assegno scoperto: come evitarlo
Visto in caso di assegno scoperto cosa fare per affrontare la situazione, è bene pensare anche a come evitare che il problema si ripeta o almeno a come contenere i danni. Per quanto detto fin qui, è consigliabile, ricevuto un assegno, recarsi a incassarlo il prima possibile, così da avere maggiore margine per intervenire su eventuali disguidi entro la prima settimana dall’emissione.
È bene inoltre ricordare che esiste una forma di assegno esente da questo tipo di rischi, l’assegno circolare, da privilegiare rispetto all’assegno bancario ordinario soprattutto se lo scambio riguarda una cifra consistente.