Il pignoramento dei beni nel recupero crediti

Il pignoramento dei beni nel recupero crediti

Una procedura di recupero crediti prevede un iter preciso, più o meno rapido a seconda dei casi, che dai primi tentativi di sollecito e di risoluzione stragiudiziale evolve, qualora questi non vadano a buon fine, in una causa legale, per terminare con un’esecuzione forzata nei confronti del debitore.

Un pignoramento per recupero crediti è quindi solo l’ultimo atto di una procedura complessa. Segue, come è normale, regole e tempistiche precise, sia a tutela del creditore che del debitore, che ha comunque diritto di contestare il provvedimento e provare a opporsi in sede giudiziale.

Recupero crediti e pignoramento, come funziona

Il pignoramento è un atto che dà il via al vero e proprio procedimento di espropriazione forzata. L’atto di pignoramento è difatti il primo atto esecutivo, attuato con l’obiettivo di vincolare determinati beni del soggetto insolvente volto al soddisfacimento del diritto di credito della parte creditrice procedente e anche di tutti gli altri creditori che successivamente dovessero intervenire nel procedimento esecutivo.

Prima che si possa procedere a un recupero crediti con relativo pignoramento il creditore dovrà essere in possesso di un titolo esecutivo, vale a dire di un decreto ingiuntivo e/o di una sentenza che condanni il debitore al pagamento dell’importo dovuto, o, ancora, cambiali o assegni che risultino impagati.

Ne dispone il Codice Civile all’articolo 2740, il quale prevede che il debitore risponda delle sue obbligazioni con tutti i suoi beni, presenti e futuri. Le limitazioni delle relative responsabilità non sono ammesse se non nei casi stabiliti dalla legge. La parte creditrice è inoltre legittimata ad agire in forza dell’art. 2910 c.c. per conseguire quanto è di sua spettanza. Sono previsti diversi tipi di espropriazione: mobiliare, immobiliare e presso terzi.

Il pignoramento richiede delle indagini preliminari rispetto ai beni effettivamente pignorabili intestati alla parte debitrice.

Recupero crediti: beni pignorabili

Nei pignoramenti dei beni per recupero crediti possono rientrare beni mobili e immobili, conti correnti, stipendi e pensioni. Nello specifico si parla di:

▪️ Pignoramento di beni immobili, come l’abitazione o altri immobili di proprietà, che la parte debitrice dovrà mettere a disposizione per il recupero del credito e che sarà pertanto impossibilitata nel frattempo a vendere o cedere. Anche la prima casa è pignorabile in caso di crediti/debiti tra privati, seppur con alcune limitazioni e tempistiche che rendono generalmente questa scelta poco conveniente per il creditore, che tenderà a scartarla qualora emergano altre opzioni a disposizione per il soddisfacimento delle proprie pretese creditorie.

▪️ Pignoramento di beni mobili, come denaro in contanti, oggetti e autoveicoli.

▪️ Pignoramento presso terzi. Rientrano in questo gruppo i conti correnti bancari e/o postali e lo stipendio, in quanto gli stessi risultano essere nella disponibilità di un soggetto terzo.

Se il debitore ha sede o residenza all’estero, ma all’interno dell’Unione Europea, è possibile procedere al congelamento del conto corrente in base al regolamento UE n°655/2014.

L’atto di pignoramento – recupero crediti è soggetto ad alcune limitazioni a tutela del debitore. Non rientrano, ad esempio, tra i beni pignorabili i sussidi di disoccupazione e le pensioni di invalidità. Per quanto concerne il pignoramento dello stipendio, l’importo prelevato forzosamente non può superare un quinto di quanto percepito. Il pignoramento della pensione può invece agire solo sulla parte eccedente la quota di pensione minima, che deve rimanere sempre garantita. Quando si procede a un pignoramento mobiliare all’interno dell’abitazione, alcuni beni di prima necessità (ad esempio i letti e la cucina) vengono esclusi dalla procedura.

È piuttosto evidente il perché, prima di scegliere su quale fronte agire, un’indagine approfondita sulla situazione economica e patrimoniale del debitore risulti essenziale al fine di recuperare il credito insoluto nel modo più diretto e rapido possibile, compatibilmente all’importo oggetto dell’azione. Considerata la delicatezza dell’operazione è vivamente consigliato affidarsi all’intervento di consulenti esperti, anche per evitare errori e pressioni eccessive sul debitore che potrebbero risultare controproducenti.

Il debitore ha diritto di opporsi in tribunale al pignoramento e/o di richiedere la conversione in denaro del pignoramento di altri beni. Esiste anche la possibilità di evitare il pignoramento di oggetti consegnando direttamente all’ufficiale giudiziario l’importo del debito maggiorato delle spese (articolo 494 del codice di procedura civile).

Adesso che hai tutte le informazioni necessarie non perdere tempo e denaro, i tuoi crediti aspettano di essere recuperati!


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