Misure per il recupero dei crediti insoluti della Pubblica Amministrazione
La necessità di un recupero crediti verso la Pubblica Amministrazione (Stato, Regione o Enti Locali) pone il creditore in una situazione particolare che segue però alcuni principi comuni ad altri casi di crediti insoluti. Vediamo quindi più nel dettaglio come e quando agire in questo senso.
Procedura di recupero crediti dalla Pubblica Amministrazione
Quando un creditore dispone di un decreto ingiuntivo di pagamento nei confronti del suo debitore (sia esso un privato o un’azienda) e ha quindi superato tutte le fasi di sollecito al pagamento senza ottenere quanto dovuto, dimostrando in sede giudiziale e in modo incontrovertibile l’esigibilità del credito, la normativa di riferimento consente l’avvio di un’esecuzione forzata a favore della parte creditrice. Si passa, quindi, al pignoramento dei beni del debitore nella misura atta a soddisfare il creditore. Nel caso specifico di una procedura di recupero crediti della Pubblica Amministrazione il creditore dispone di uno strumento alternativo: il giudizio di ottemperanza.
Il giudizio di ottemperanza è un istituto dell’ordinamento giuridico italiano e risulta essere una legittima e opportuna alternativa al pignoramento.
Tale procedura può portare all’esecuzione delle sentenze del giudice amministrativo e del giudice ordinario, dei provvedimenti equiparati alle sentenze passate in giudicato quali i decreti ingiuntivi non opposti e quindi definitivi e dei lodi arbitrali esecutivi divenuti inoppugnabili.
Recupero crediti verso Pubblica Amministrazione: il giudizio di ottemperanza
Tra le misure per il recupero crediti insoluti verso la Pubblica Amministrazione il giudizio di ottemperanza risulta essere quella che garantisce, più di altre, rapidità di esecuzione e contenimento dei costi, in particolare se confrontata alla tradizionale procedura esecutiva.
Requisito fondamentale per accedere al giudizio di ottemperanza è, quindi, disporre di una sentenza (o di un provvedimento di pari valore) che accerti il diritto al credito.
Il giudizio di ottemperanza è dunque un procedimento di diritto amministrativo mirato ad ottenere l’emissione di un pagamento da parte della Pubblica Amministrazione. Tale giudizio, infatti, si basa su una sentenza già esistente, ma non eseguita, che riconosce l’obbligo in capo all’amministrazione di corrispondere una somma di denaro alla parte creditrice.
I vantaggi del giudizio di ottemperanza sono apprezzabili sia in termini di probabilità di successo, sia dal punto di vista delle tempistiche.
Un giudizio di ottemperanza tende a risolversi positivamente in pochi mesi, essendo rari, i casi di opposizione prolungata al pagamento da parte della Pubblica Amministrazione, che nell’eventualità di una condanna definitiva si troverebbe a pagare somme più consistenti e di conseguenza protende, di norma, a risolvere la situazione già alla ricezione della notifica del ricorso.
Dal punto di vista della parte creditrice, il giudizio di ottemperanza risulta avere anche un risvolto economico interessante in quanto limita le spese a carico del richiedente. Il creditore infatti non è tenuto, in questo caso specifico, alla notifica del precetto tramite un avvocato e alle relative spese, incluse quelle di redazione dell’atto.
Altre misure per il recupero dei crediti insoluti della Pubblica Amministrazione
Un’altra soluzione a disposizione di chi si trova a dover recuperare somme da una PA è la cessione del credito a intermediari finanziari abilitati (factoring), per ottenere una liquidazione anticipata degli incassi mancati.