Pignoramento del conto corrente: come funziona

Pignoramento del conto corrente come funziona

Il pignoramento del conto corrente è una forma di pignoramento presso terzi utilizzabile dalla parte creditrice per rientrare di quanto vantato una volta dimostrata l’insolvenza della controparte. 

In modo analogo a quanto avviene in caso di pignoramento dello stipendio o della pensione, il recupero crediti va ad intervenire su un bene del debitore disponibile presso un altro soggetto, nel caso specifico l’istituto di credito presso il quale la parte debitrice intrattiene un rapporto.

Come funziona il pignoramento del conto corrente?

Pignoramento conto corrente, pignoramento beni mobili e pignoramento beni immobili sono atti di espropriazione forzata (articolo 2910 del Codice Civile) ai quali si giunge solo una volta conclusa, senza successo, una prima fase di tentativi stragiudiziali di composizione della controversia e ottenuti o un titolo esecutivo o una sentenza di condanna al pagamento nei confronti del debitore. Si tratta pertanto di un atto esecutivo che conclude un preciso iter giudiziale, cui è possibile far fronte affiancati da avvocati e consulenti specializzati in materia.

La richiesta di pignoramento del conto corrente può partire da creditori privati, dall’Agenzia delle Entrate come da banche o finanziarie. Il pignoramento può essere preceduto da un decreto ingiuntivo notificato alla parte debitrice cui viene intimato il pagamento delle somme dovute. Seguirà un atto di precetto che, qualora ignorato, rappresenterà l’ultimo avviso rispetto al pignoramento successivo.

I fondi in conto corrente vengono quindi congelati e successivamente prelevati nella misura atta a soddisfare le pretese del creditore. Nel caso in cui il debitore dovesse avere sede o residenza all’estero, in un Paese membro dell’Unione Europea, sarebbe ugualmente possibile immobilizzare le somme presenti nel conto corrente nel rispetto del regolamento UE n°655/2014.

Conti correnti non pignorabili e altre eccezioni

Resta da chiedersi se la procedura di pignoramento sia sempre attuabile ed eventualmente quali conti correnti non risultino pignorabili. In tutte le forme di pignoramento sono previsti limiti a tutela della persona del debitore, che impediscono ai creditori di aggredirne il patrimonio oltre alle quote considerate necessarie alla sussistenza. Degli importi accreditati periodicamente in conto corrente sono ritenuti non pignorabili, ad esempio, i sussidi di disoccupazione e le pensioni di invalidità, mentre la retribuzione è pignorabile non oltre 1/5 dell’importo netto mensile

Per le somme già depositate in conto, si considera pignorabile l’eccedente il triplo del valore dell’assegno sociale. Non sono pignorabili i conti correnti in rosso

Per quanto concerne i conti cointestati, risulta aggredibile dai creditori solo la quota appartenente al debitore.

Qualora sia in atto una procedura di sovraindebitamento, qualsivoglia azione esecutiva nei confronti della parte debitrice viene sospesa, incluso il pignoramento del conto corrente.

Quanto dura il pignoramento del conto corrente?

La durata del pignoramento del conto corrente dipende in parte dalla forma che assume (un’unica soluzione o prelievi periodici), dalla complessità del caso e dall’evolversi più o meno rapido dell’iter giudiziario. Regolata la posizione nei confronti dei creditori e documentato debitamente il tutto, l’importo residuo sul conto dovrebbe tornare nella piena disponibilità del titolare in tempi relativamente brevi.

Adesso che hai tutte le informazioni necessarie non perdere tempo e denaro, i tuoi crediti aspettano di essere recuperati!


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