Ipoteca giudiziale sulla casa: come funziona

Ipoteca giudiziale sulla casa cos'è e come funziona

L’ipoteca di un bene immobile di proprietà del debitore è una delle strade percorribili da un creditore impegnato ad ottenere una garanzia di adempimento degli obblighi nei propri confronti. 

Che cos’è un’ipoteca giudiziale

Esistono tre forme di ipoteca: volontaria, legale e giudiziale. Quest’ultima si distingue in quanto si fonda su un atto pronunciato da un Giudice.

Più precisamente, un bene immobile può diventare garanzia di un credito: per scelta volontaria (ed è questo il caso più comune, nel quale rientrano i mutui ipotecari), in seguito a una transazione immobiliare e in altri casi particolari stabiliti all’articolo 2817 del Codice Civile (si parla quindi di ipoteca legale), oppure su richiesta esplicita di un creditore.

Un creditore può in sostanza ottenere in Tribunale il diritto di rivalersi su un immobile di proprietà del debitore iscrivendovi un’ipoteca e garantendosi così di rientrare delle somme che gli sono dovute da chi si riveli inadempiente.

Come funziona un’ipoteca giudiziale

L’avvio di un’ipoteca giudiziale non può prescindere da una richiesta formale da parte del creditore, che in possesso del titolo esecutivo rilasciato dal Tribunale predisporrà la nota di iscrizione da presentare alla Conservatoria dei Registri Immobiliari competente per il territorio. La Conservatoria si occuperà successivamente di trascrivere l’ipoteca nell’apposito registro.

I costi per la nota di iscrizione sono a carico del richiedente, quindi del creditore, che è tenuto al pagamento di un’imposta pari al 2% dell’importo del credito. Vanno poi aggiunti imposta di bollo e tassa ipotecaria. L’iscrizione ipotecaria così ottenuta ha una durata di vent’anni, allo scadere dei quali, qualora risultasse ancora necessario, andrebbe nuovamente richiesta. È tuttavia possibile rinnovare l’iscrizione originale entro la scadenza e in tal caso la durata dell’ipoteca verrà prorogata di ulteriori vent’anni. Un’iscrizione ipotecaria in essere conserva intatto il diritto del creditore sull’immobile a garanzia del credito vantato.

Uno stesso immobile può essere oggetto di più di un’ipoteca, qualora più di un creditore scelga di procedere in questa direzione per ottenere quanto dovuto. Si avranno in questo caso ipoteche di grado diverso, in base alla data di relativa iscrizione, e le pretese dei creditori andranno soddisfatte progressivamente nel medesimo ordine.

È importante sottolineare uno dei caratteri distintivi dell’ipoteca giudiziale, ovvero la sua pubblicità. Un’ipoteca giudiziale deve essere pubblica e la sua esistenza accertabile da chiunque intendesse consultare i registri immobiliari a scopo di verifica. È infatti essenziale che chi è interessato all’acquisto di un immobile abbia sempre la possibilità di verificare che sullo stesso non gravino ipoteche.

Cancellazione di un’ipoteca giudiziale

La cancellazione di un’ipoteca giudiziale prevede una richiesta formale da parte del proprietario dell’immobile che abbia provveduto a saldare i debiti all’origine del procedimento. Sarà necessario un atto notarile che attesti l’estinzione del debito e la conseguente rinuncia all’ipoteca da parte del creditore.

Gli oneri e le imposte relative alla cancellazione dell’ipoteca giudiziale sono da considerarsi a carico del debitore proprietario dell’immobile.

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