Come recuperare un credito da una società in liquidazione
Il recupero crediti da società in liquidazione è un’operazione estremamente delicata dal momento che il soggetto giuridico in questione risulta essere in fase di scioglimento e di conseguenza recuperare i crediti con successo può divenire alquanto difficile. In questa breve e sintetica guida, illustreremo le principali azioni da mettere in atto al fine di recuperare un credito da una società in liquidazione nel modo più rapido ed efficace possibile.
La liquidazione
Prima di entrare nel dettaglio su ciò che si può fare riguardo al recupero crediti in questa circostanza specifica, è opportuno aprire una breve parentesi su cosa si intende per liquidazione e in che modalità la stessa si può articolare.
Si parla di liquidazione volontaria quando un’azienda sceglie di terminare i rapporti patrimoniali contratti con i propri creditori. Tramite la liquidazione volontaria – così chiamata poiché la società sceglie spontaneamente di avviare la procedura – l’impresa cambia la propria denominazione sociale, aggiungendo “in liquidazione” alla fine della dicitura. Per fare un esempio concreto, se la ditta “Rossi Srl” avvia il processo di liquidazione volontaria, la sua denominazione diventerà “Rossi Srl in liquidazione”. Mediante la liquidazione volontaria, una società trasforma i propri beni in denaro liquido, saldando così i debiti con i propri creditori. Non a caso, l’avvio di una procedura di liquidazione volontaria precede, nella maggioranza dei casi, l’estinzione della società stessa che, una volta soddisfatti i creditori, può sciogliersi definitivamente.
Se a prima vista la liquidazione volontaria può apparire un procedimento semplice e veloce, in realtà nasconde molti rischi e insidie per i creditori: è infatti possibile che un’impresa si estingua prima di aver saldato tutti i debiti. In questo caso, per i creditori si paventa lo spettro di una lunga e tortuosa procedura giudiziaria per il recupero dei propri crediti. Al fine di tutelarsi dal presentarsi di eventuali situazioni poco trasparenti, i creditori possono mettere in atto alcune mosse e strategie specifiche. Vediamo insieme le principali.
Come recuperare un credito da una società in liquidazione: la verifica dello stato di liquidazione
Il primo accorgimento per un efficace recupero crediti consiste nel verificare la veridicità dello stato di liquidazione attraverso la richiesta della visura camerale dell’azienda. Qualora in questo documento non dovesse risultare l’effettiva mutazione della ragione sociale dell’impresa (con l’aggiunta della dicitura “in liquidazione” dopo la sigla, come abbiamo visto in precedenza) significherebbe che si è alle prese con una realtà che si è falsamente dichiarata in liquidazione, cercando di non pagare i propri debiti con inganno e artefizio.
Recupero crediti da società in liquidazione: la notifica di diffida al liquidatore
Per attivarsi nel recuperare i crediti da una società in liquidazione si può ricorrere a un piccolo trucco: notificare una diffida legale direttamente all’indirizzo di residenza del liquidatore dell’azienda in procedura. Alcuni amministratori e/o liquidatori, infatti, omettono di aggiornare l’indirizzo della sede legale della società, rendendo ancora più complessa la procedura di recupero crediti. Rivolgendosi direttamente al liquidatore, di contro, non si correrà il rischio che la diffida legale non venga recapitata al destinatario nei tempi auspicati. Per non incorrere in errore, occorre ricordare di non intestare la diffida legale al liquidatore, ma alla società e di inviarla all’indirizzo di residenza del liquidatore. Un piccolo dettaglio, che può però fare la differenza per il buon esito della procedura di recupero crediti.
L’importanza delle indagini sullo stato patrimoniale dell’azienda in liquidazione
Talvolta può capitare che, nonostante la verifica della visura camerale e l’invio della diffida, non vi siano riscontri da parte della società in liquidazione. In quest’ultimo caso diviene opportuno compiere indagini patrimoniali riguardanti l’impresa stessa al fine di evidenziare l’eventuale disponibilità di beni mobili e immobili in misura tale da soddisfare il credito vantato.
L’esame del bilancio finale di liquidazione
Un’ulteriore azione che risulta possibile compiere per il recupero crediti da una società in liquidazione consiste nell’eseguire un esame del bilancio finale di liquidazione che l’impresa debitrice stessa è tenuta a pubblicare, ove si evidenziano quali e quanti beni siano stati assegnati a soggetti terzi. Qualora gli amministratori intestino beni aziendali, quali denaro, auto e/o immobili a se stessi o ai soci, diviene facoltà dei creditori impugnare l’atto di liquidazione e avviare una procedura giudiziaria contro gli stessi al fine di vedere soddisfatte le proprie linee creditorie.
A tal proposito ricordiamo l’art. 2495.2 c.c. “i creditori sociali non soddisfatti possono far valere i loro crediti nei confronti dei soci, fino alla concorrenza delle somme da questi riscosse in base al bilancio finale di liquidazione”.
Sottolineiamo, quindi, il cosiddetto “fenomeno di tipo successorio“, per cui le obbligazioni della società non si estinguono ma si trasferiscono ai soci che ne rispondono nei limiti di quanto riscosso a seguito della liquidazione o incondizionatamente qualora gli stessi siano stati soci illimitatamente responsabili, poiché in difetto andrebbe ad essere ingiustamente sacrificato il diritto dei creditori sociali.
Precisazioni sulle responsabilità patrimoniali dei soci
Per quanto detto fin qui, il fatto che in una società in liquidazione debiti e altre obbligazioni possano essere trasferiti ai soci è chiaramente un elemento tutt’altro che trascurabile nel processo di recupero crediti che si andrà ad avviare. A questo proposito possono essere utili alcune precisazioni.
Responsabilità patrimoniali relative a una società cancellata sussistono sia a carico dei liquidatori che a carico dei soci, estendendosi, con regole leggermente differenti, ai crediti insoddisfatti con l’erario. Il già citato articolo 2495 del codice civile esplicita e contribuisce a disciplinare tali responsabilità. Oltre a stabilire, come accennato in precedenza, che i soci sono chiamati a rispondere fino al raggiungimento delle somme riscosse in base al bilancio finale della liquidazione, evidenzia la possibilità per i creditori di notificare le proprie richieste presso l’ultima sede della società entro un anno dalla cancellazione della stessa.
In base allo stesso articolo del codice, i creditori sociali possono inoltre far valere i propri diritti nei confronti dei liquidatori, qualora la colpa del mancato pagamento sia a questi imputabile. Vale a dire: nel caso sia dimostrabile che i liquidatori abbiano distribuito somme o valori spettanti di diritto ai creditori sociali ancora in attesa di pagamento. È utile infine ricordare che la responsabilità patrimoniale dei soci, secondo quanto previsto dalla normativa attuale, è da intendersi solidale – ossia non pro quota – e questo ai fini di una maggiore tutela dei diritti dei creditori, che si tratti genericamente di creditori sociali o dell’erario. Ciò concretamente si traduce nella possibilità di sollecitare e ottenere il pagamento dell’intero importo insoluto anche presso un unico soggetto, autorizzato poi a rivalersi sugli altri soci debitori.