FAQ – Recupero crediti

Domande frequenti sui temi della gestione e riscossione del credito

INFORMAZIONI UTILI

A quanto ammonta il tasso di interesse legale?

Anno per anno, il Ministero del Tesoro provvede con decreto a stabilire il tasso legale discrezionalmente. L’ultimo decreto del MEF del 13 dicembre 2021 (in Gazzetta Ufficiale n. 297 del 15 dicembre 2021) ha stabilito il tasso di interesse legale dello 1,25% base annua, in vigore dal 1° gennaio 2022.

In cosa consiste il precetto di pagamento?

Il precetto di pagamento è un atto attraverso il quale il creditore notifica al debitore la scadenza definitiva dei termini (10 giorni) per adempiere all’obbligo di pagamento. Precede l’esecuzione forzata e puo’ essere notificato quando il creditore vanta un titolo esecutivo.

Come funziona il procedimento ordinario per il recupero crediti?

Un procedimento ordinario per il recupero crediti prevede che vengano accertati in sede giudiziale natura ed esigibilità del credito per arrivare a una sentenza che obblighi il debitore a rispondere dell’insoluto. Oltre che da una fase stragiudiziale di solleciti al pagamento, il procedimento è generalmente preceduto dalla messa in mora del debitore.

Che cos’è un decreto ingiuntivo?

Un decreto ingiuntivo è un provvedimento emesso da un giudice competente su richiesta del creditore. Concretamente obbliga il debitore a far fronte all’impegno, vale a dire a corrispondere al creditore l’importo dovuto o a consegnare un dato bene mobile. Scaduti i termini – fissati generalmente a 40 giorni dalla notifica dell’atto – senza che il debitore abbia saldato quanto dovuto o fatto relativa opposizione, si aprirà la via per una rapida azione di pignoramento dei beni del debitore. Le condizioni per inoltrare una richiesta di decreto ingiuntivo sono riportate agli articoli 633 e seguenti del Codice di Procedura Civile.

È possibile fare opposizione a un decreto ingiuntivo?

Entro e non oltre 40 giorni dalla data del perfezionamento della notifica di un decreto ingiuntivo, prima cioè che scadano i suoi termini, il debitore ha diritto di opporsi in sede giudiziaria attraverso un atto di citazione, come disposto dall’articolo 645 del Codice di Procedura Civile. Seguirà, quindi, un procedimento ordinario.

Quali garanzie si possono inserire in un contratto per avere più probabilità che venga adempiuto?

È possibile inserire in un contratto una o più clausole accessorie atte a garantire il rispetto dei termini dell’accordo come anche ad agevolare eventuali risarcimenti per mancato adempimento. Può ad esempio essere stabilita una caparra, confirmatoria o penitenziale, oppure una penale che calcoli anticipatamente l’importo del danno da risarcire qualora quanto concordato tra le parti non fosse rispettato. Il contratto può inoltre prevedere strumenti di tutela e garanzie reali o personali. Sono garanzie reali il pegno di beni mobili e l’ipoteca di beni immobili, concessi dalla controparte. Esempi di garanzia personale sono invece la fideiussione e la garanzia a prima richiesta, ovvero garanzie patrimoniali prestate da un soggetto terzo, nel primo caso in solido con il debitore, nel secondo attraverso un accordo autonomo.

Che cos’è la negoziazione assistita?

La negoziazione assistita è un istituto – disciplinato dalla legge 162/2014 – che prevede la sottoscrizione di un accordo tra le parti mirato a comporre in via stragiudiziale una controversia. La negoziazione assistita si considera un passaggio obbligatorio qualora si intenda portare avanti una richiesta di pagamento per somme inferiori a 50.000 euro ed anche nelle cause di risarcimento danni derivanti dalla circolazione di veicoli e natanti. Assistite da un avvocato le parti tentano quindi di addivenire a un accordo. In caso di mancata intesa si potrà procedere in sede giudiziaria per tutelare i propri interessi.

È possibile chiedere gli interessi al debitore in caso di ritardo nell’adempimento di un contratto?

Il mancato rispetto dei termini e delle scadenze di un contratto genera un debito al quale possono sommarsi interessi di mora, che vanno di fatto a sanzionare la parte inadempiente. Indipendentemente dall’atto di messa in mora, gli interessi scattano automaticamente alla scadenza prefissata dall’accordo tra le parti.
Un contratto può inoltre prevedere un tasso di interesse che sostituisca quello legale, nei limiti delle soglie antiusura. È indispensabile che l’applicazione di tassi di interesse alternativi agli interessi legali avvenga in forma scritta, secondo quanto riportato all’articolo 1284 del Codice Civile.

È possibile recuperare il credito di una cambiale?

Essendo una cambiale scaduta un titolo esecutivo a norma di legge (articolo n°63 del Regio Decreto 1669/33) è sufficiente per notificare un atto di precetto al debitore, che gli intimi il pagamento di quanto dovuto. Qualora l’insolvenza dovesse protrarsi ulteriormente rispetto ai termini di 10 giorni dalla notifica dell’atto, si avvierebbe il percorso verso il pignoramento dei beni del debitore finalizzato al totale recupero del credito vantato.

Come fare a recuperare un credito quando il pagamento è avvenuto con assegno?

In modo simile a quanto avviene per le cambiali, anche un assegno bancario è da considerarsi a norma di legge un titolo esecutivo (articolo n°55 del Regio Decreto 1736/33).

Quanto tempo viene trattenuta una pratica per via stragiudiziale?

Le tempistiche della fase stragiudiziale possono variare in funzione del caso specifico e in base allo sviluppo di passaggi necessari con il verificarsi di particolari situazioni, tra tutte si sottolinea l’eventuale irreperibilità del debitore.

Cosa accade se il debitore propone un pagamento inferiore o un piano di rientro?

Modifiche all’importo del debito o rateizzazioni del relativo pagamento residuo attraverso un piano di rientro possono essere autorizzate esclusivamente dal creditore. In nessun caso può trattarsi di una decisione messa in atto autonomamente dalla Società di recupero crediti.

Cosa accade se l’operazione di recupero crediti non porta ad alcun risultato?

Ogni singola pratica per il recupero crediti viene avviata solo dopo un’attenta e approfondita analisi della relativa fattibilita’. Nel caso si ritenesse l’operazione impraticabile o il procedimento non fosse ritenuto sufficientemente vantaggioso per il cliente, verranno fornite tutte le relative specifiche informazioni e osservazioni. Quando invece è la fase stragiudiziale del recupero crediti a non raggiungere l’obiettivo prefissato, viene redatta una relazione di negatività e si procede a valutare l’opportunità di procedere in sede giudiziaria.

COME LAVORA IL TEAM DI CREDIT GROUP ITALIA

Di quali documenti e dati avete bisogno per redigere un preventivo?

Per la redazione di un preventivo è necessario fornire alcune informazioni essenziali, tra cui l’importo da recuperare e la data di origine del credito.

Quali documenti occorre produrre per affidarvi l’incarico?

Per procedere a una prima fase di recupero crediti in via stragiudiziale l’Agenzia deve avere a disposizione alcuni documenti provanti l’esigibilità del credito tra i quali si evidenziano i contratti, le fatture e/o titoli risultati impagati.

Entro quanto tempo viene avviata una procedura di recupero del credito?

Considerata l’importanza di agire tempestivamente per avere maggiori possibilità di raggiungere l’obiettivo, la Società si impegna a eseguire rapidamente un’analisi della documentazione in possesso del creditore e la relativa verifica di fattibilità dell’operazione, cui seguirà, entro 48h, il primo invio alla parte debitrice del sollecito di pagamento.

Ogni quanto è possibile ricevere aggiornamenti sullo stato della pratica?

Dalle prime fasi di studio della fattibilità dell’azione di recupero crediti al controllo periodico degli incassi, il cliente è costantemente aggiornato sullo stato di avanzamento della pratica affidata.

Nel caso si inizi un piano di rientro cosa succede?

Al debitore è richiesto il versamento mensile della somma concordata sulle coordinate bancarie del creditore. La Società di recupero crediti effettua il monitoraggio degli incassi con emissione della fattura relativa alle commissioni concordate sulle somme recuperate.

Quali sono i costi da sostenere in caso di riscossione del credito?

Le commissioni applicate a carico del cliente che affida l’incarico di recupero crediti sono calcolate in percentuale sulle somme che vengono effettivamente recuperate e variano da un minimo del 7% ad un massimo del 18% sull’incasso complessivo relativamente alle pratiche gestite all’interno del territorio nazionale. La percentuale delle tariffe applicate viene stabilita al momento del conferimento dell’incarico e quantificata sulla base dell’importo del credito da esigere e della sua relativa anzianità.

Occorre sostenere una spesa anche se il credito non viene recuperato?

Nell’ipotesi in cui la procedura di recupero crediti abbia esito negativo, il cliente creditore non dovrà sostenere alcun costo, ad eccezione della spesa di attivazione della pratica preliminarmente sostenuta.

In quanto tempo si recupera un credito?

Non è possibile stabilire in anticipo e con certezza le tempistiche necessarie per raggiungere l’obiettivo di un recupero crediti, trattandosi di una procedura per sua natura complessa ed essendo numerose le variabili in gioco. Si considerino a tal proposito gli accertamenti legati alla situazione patrimoniale della controparte utili a valutare dettagliatamente le chances di successo dell’operazione, l’eventuale difficoltà nel rintracciare il debitore e le possibili contestazioni sull’effettiva esigibilità del credito sottoposte dalla parte debitrice.

Esistono differenze se il debitore è rappresentato da un’impresa oppure da un privato?

Una procedura di recupero crediti può essere attivata indistintamente sia nei confronti di un’impresa che di un privato. La Società mette a disposizione un team dedicato e altamente specializzato nelle diverse aree di riferimento.

È possibile affidarvi la riscossione di un credito anche se è già stato dato mandato ad un legale?

La Società di recupero crediti non può intervenire nei confronti del debitore qualora l’incarico sia già stato affidato a un legale. È richiesta in questo specifico caso la revoca formale del mandato o la conclusione definitiva delle procedure già avviate.

Operate su tutto il territorio estero?

Credit Group Italia può contare su una rete internazionale di professionisti attiva in 77 Paesi e su 98 partner legali in grado di intervenire efficacemente e con strategie personalizzate per il recupero crediti all’estero.

Quali sono i crediti che è possibile portare a perdita?

Per verificare i requisiti di deducibilità delle perdite in caso di crediti insoluti è necessario fare riferimento all’articolo 101 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR). Sono da considerarsi deducibili, tra le altre, le perdite su crediti di modesto valore (elemento da calcolarsi facendo riferimento al fatturato aziendale), su crediti in prescrizione o collegati a dichiarazioni di fallimento, derivanti da debitori assoggettati a procedura concorsuale o che abbiano concluso un accordo di ristrutturazione debiti.

La definizione di modesto importo è definita con rigore dal legislatore e si configura in:

  • euro 5.000 per le imprese con ricavi non inferiori a 100 milioni di euro;
  • euro 2.500 per le imprese di  dimensioni inferiori.

È vero che le società di recupero crediti devono essere in possesso di autorizzazioni speciali?

L’avvio di una società di recupero crediti per conto di terzi richiede il rilascio di apposite autorizzazioni dalla Questura del luogo in cui si intende aprire la sede legale. Seguono una serie di verifiche che includono il rispetto dei requisiti di legge contenuti all’articolo 115 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (TULPS). La Licenza abilita all’attività senza limiti territoriali.

Ecco la guida "Stop ai crediti insoluti. Guida pratica per le aziende"
Ecco la guida "Stop ai crediti insoluti. Guida pratica per le aziende"